Linea Tematica Esplorazione planetaria
Responsabilità Missione ESA
Data Lancio ottobre 2018
Fine Missione 2024 (nominale)
Descrizione
Bepi Colombo è la quinta missione Cornerstone del programma Horizon 2000+ adottata dallo SPC dell’ESA nel 2007 per il programma del Direttorato Scientifico. È volta all’osservazione del pianeta Mercurio e dell’ambiente che lo circonda. È una delle missioni di esplorazione interplanetaria più ambiziose mai programmate dall’ESA. La missione si compone di due sonde distinte che opereranno autonomamente una volta giunte in orbita di Mercurio portate da un modulo di trasferimento dotato di sui motori:
- Mercury Planetary Orbiter (MPO): progettata e costruita sotto la guida dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) è una sonda stabilizzata a tre assi con orbita bassa e nadir pointing; dedicato in particolare alle osservazioni di remote sensing e alla radioscienza
- Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO): progettata e costruita sotto la guida dell'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) con contributi scientifici e tecnologici europei, che si basa su un modulo stabilizzato per rotazione con orbita particolarmente eccentrica; dedicato alla misura di campi magnetici, onde e particelle.
- Mercury Transfer Module (MTM): anche questo elemento è progettato e costruito in Europa e serve unicamente durante la fase di viaggio e per l'inserimento in orbita. Non ha carico scientifico, ma è un elemento chiave per arrivare su Mercurio.
L’insieme delle tre parti, cui ci aggiunge anche un elemento meccanico di congiunzione tra MPO e MMO, sarà lanciato a ottobre 2018 dalla base europea di Kourou con un vettore Ariane 5. Dovrebbe quindi raggiungere l'orbita di Mercurio esattamente sette anni dopo, nel gennaio del 2024.
Obiettivi Scientifici
Mercurio è il pianeta più vicino al Sole ed insieme a Venere, Terra e Marte costituisce la famiglia dei Pianeti terrestri. È un pianeta roccioso e fortemente segnato da crateri d’impatto, ha grandissime escursioni termiche tra il giorno e la notte, che hanno la durata di circa 58 giorni terrestri. Non ha un’atmosfera, ma un sottile strato di atomi e plasma forma un’esosfera. Sia la superficie che l’esosfera sono fortemente influenzate dal vento solare. Lo studio di Mercurio è importante per definire e validare i modelli di formazione ed evoluzione del piante, ma anche dell’intero Sistema Solare, nonché per comprendere le condizioni limite favorevoli alla nascita della vita sul nostro e su altri pianeti. I principali obiettivi scientifici della missione sono:
- studiare l’origine, l’evoluzione e il moto di un pianeta che orbita vicino alla propria stella,
- analizzarne le caratteristiche planetologiche: forma, struttura, composizione superficiale e struttura interna,
- investigare le proprietà dell’esosfera e le sue dinamiche di interazione,
- individuare l’origine del campo magnetico e le caratteristiche della magnetosfera,
- validare le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein.
Contributo Italiano
L’Agenzia Spaziale Italiana realizza per la comunità scientifica Italiana un contributo rilevante alla missione, con ben 4 esperimenti su 11 con Principal Investigator italiano:
- SIMBIO-SYS, un sistema integrato di osservazione della superficie e caratterizzazione del pianeta con camere (HRIC e STC) e uno spettroscopio (VIHI) sviluppato da Selex e a guida scientifica ASI;
- ISA, l’accelerometro ad alta sensibilità, sviluppato da INAF e TAS-I.
- MORE, l'esperimento di radioscienza basato sul trasponditore di bordo in banda Ka (KaT), ancora di TAS-I. Per MORE, la responsabilità scientifica è dell’Università di Roma Sapienza, con il supporto di JPL/NASA;
- SERENA, l’esperimento per lo studio dell’ambiente particellare mediante i due analizzatore di particelle neutre (NPA) ELENA e STOFIO, quest’ultimo realizzato dalla Southwest Research Institute-USA, e due spettrometri di ioni (IS) MIPA e PICAM, a responsabilità scientifica di IFSI, ENEA, ISM e IFN e industriale di CGS e AMDL.
Accordi Internazionali
ESA e i Paesi membri della collaborazione hanno firmato un “Multilateral Agreement” nel quale sono descritti i contributi di ciascun paese partecipante alla missione. In particolare, per gli esperimenti MORE e SERENA, ASI ha anche siglato un MoU con la NASA e per SIMBIO-SYS è stato firmato un MoU tra ASI e CNES.