I satelliti ad alta risoluzione spaziale e spettrale hanno cambiato il modo di considerare l'ambiente e i fenomeni ambientali. Questo è il caso di PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa), un sistema di osservazione della Terra all’avanguardia, dotato di strumenti elettro-ottici, che integra un sensore iperspettrale con una macchina fotografica media risoluzione sensibile a tutti i colori (pancromatica).
In questo modo il satellite è in grado di distinguere non solo le caratteristiche geometriche degli oggetti osservati, ma anche la composizione chimico-fisica della superficie terrestre. Ogni materiale, infatti, ha una propria firma spettrale, una vera impronta digitale: una combinazione unica di colori, detti bande spettrali. La strumentazione elettro-ottica di PRISMA è in grado di analizzare questa firma dalla sua orbita a 615 km di altezza, effettuando un monitoraggio di ultima generazione che sarà in grado di identificare un oggetto o risalire alle caratteristiche di un’area sotto osservazione. Nello specifico, tale strumentazione è composta da uno spettrometro ad immagini in grado di acquisire prodotti VNIR (Visible and Near-InfraRed) e SWIR (Short-Wave InfraRed), con una risoluzione spaziale di 30 metri e da una camera pancromatica con risoluzione spaziale di 5 metri.
PRISMA, che ha iniziato il suo viaggio nello spazio il 22 marzo 2019 a bordo di un lanciatore VEGA, completa l’offerta attuale dell’Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito dell’Osservazione della Terra, finora essenzialmente basato sui Radar ad Apertura Sintetica della costellazione COSMO-SkyMed, con un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di fornire un contributo informativo unico per diverse applicazioni.
PRISMA, di proprietà dell’ASI, rappresenta un’eccellenza derivata dalle capacità scientifica e industriale del nostro Paese di fare squadra. Il satellite è stato realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d’assetto e il pannello solare. A definire ancor meglio il profilo nazionale è il lancio con il vettore VEGA prodotto da AVIO, lanciatore dell’ESA ma di concezione e costruzione a prevalenza italiana. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%), mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverrà dal Centro di Geodesia Spaziale ASI di Matera.
Il satellite è stato lanciato dalla base di Kourou ed è operativo. Esso fornisce un contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporta la gestione delle risorse naturali e delle emergenze.
Accesso ai dati PRISMA
Gli utenti possono richiedere i dati tramite il portale PRISMA.
Per supportare gli utenti è disponibile la presentazione della missione PRISMA.
Per agevolare lo sfruttamento dei dati PRISMA, è disponibile (in ambiente MS Windows) il PRISMA Toolbox v1.0, che consente in modo molto semplice ed immediato di importare, visualizzare e convertire i prodotti L1, L2B, L2C, L2D. PRISMA Toolbox (un progetto derivato dal sistema EarthBit di Planetek) consente di eseguire attività di elaborazione massivamente parallela specifiche per immagini satellitari su set di dati di grandi dimensioni (come le immagini di PRISMA) su una normale workstation desktop. PRISMA Toolbox supporta la visualizzazione simultanea di immagini multiple (esplorabili anche in modalità spazialmente sincronizzata) e consente di eseguire operazioni grafiche in condizioni di tempo reale. La versione successiva del toolbox che verrà rilasciata durante il 2024, incrementerà le funzionalità disponibili e consentirà di utilizzare dall’interno del tool, SW e librerie esterne purchè rispettino l’interfaccia in ambiente Python messa a disposizione dal toolbox.
Qui il file di installazione
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Ascolta la descrizione del satellite PRISMA
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