Linea Tematica: Corpi minori del Sistema Solare
Responsabilità Missione: ESA
Data Lancio: 02 Marzo 2004
Fine Missione: 30 Settembre 2016

Descrizione

Rosetta è la principale missione Cornerstone del programma ESA Horizon 2000 per l’esplorazione dei corpi minori del Sistema Solare. Il suo obiettivo è studiare l'origine delle comete e le relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare, per meglio comprendere l'origine del sistema solare.

Dopo il lancio, avvenuto il 2 marzo 2004, Rosetta ha effettuato tre flyby della Terra (2005, 2007, 2009) e uno di Marte (2007). Ma ha anche messo a segno due sorvoli ravvicinati di asteroidi: Steins nel 2008 e Lutetia nel 2010. Subito dopo la sonda è entrata in stato di ibernazione: per la parte del viaggio più lontana dal Sole, infatti, i suoi pannelli non potevano garantire sufficiente energia agli strumenti e apparati di bordo. Il profondo letargo di Rosetta è durato 31 mesi; si è poi svegliata automaticamente, comandata da un suo orologio interno e senza segnali provenienti dalla Terra, il 20 gennaio 2014. Dopo il risveglio, Rosetta ha continuato l’avventura con un’altra tappa fondamentale: il rendez-vous del 6 agosto 2014 con la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che ha scortato lungo il tragitto del suo avvicinamento al Sole e sulla quale, il 12 novembre successivo, ha fatto atterrare il lander Philae. Il termine nominale della missione era inizialmente programmato per dicembre 2015, ma lo Science Programme Commitee (SPC) dell’ESA ha approvato il prolungamento fino a settembre 2016: fino a quando, cioè, gli strumenti della sonda non hanno più potuto essere sufficientemente alimentati dall’energia del Sole. La missione è ufficialmente terminata, dunque, alle 12:40 (ora italiana) del 30 settembre 2016, posandosi sulla superficie della cometa dopo 12 anni di vita operativa.

Obiettivi Scientifici 

Il principale obiettivo scientifico della missione è stato la comprensione dell’origine delle comete e delle relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare. La ricerca di materiali inalterati si ottiene tramite l’esplorazione cometaria, poiché le zone esterne del Sistema Solare contengono materiale ricco di sostanze volatili che non è stato processato nelle zone interne caratterizzate da alte temperature. L’esplorazione della cometa consiste nella caratterizzazione del suo nucleo e della chioma, la determinazione delle loro proprietà dinamiche, lo studio della morfologia e della composizione. In particolare, lo studio della mineralogia e dei rapporti isotopici degli elementi volatili e refrattari del nucleo fornirà informazioni preziose sulla composizione della nebulosa che, nei modelli correnti, si pensa sia stata all’origine del Sistema Solare. Per raggiungere questi obiettivi la navicella ha orbitato a lungo attorno alla cometa, seguendola nel suo viaggio di avvicinamento e poi di allontanamento dal Sole. Il lander Philae, atterrato sulla cometa con il compito di effettuare misure in-situ e di campionare materiale alla superficie del nucleo per una analisi chimico-mineralogica dettagliata, ha potuto svolgere solo in parte i suoi compiti: a causa di un malfunzionamento nella fase di ancoraggio al suolo della cometa, infatti, il lander ha esaurito le batterie entrando in modalità stand-by nella notte del 15 novembre 2014. Da quel momento e fino alla fine della missione ci sono stati solo brevi contatti, nel corso dei quali Philae è comunque riuscito ad inviare alcuni importanti pacchetti di dati.

Contributo Italiano

La partecipazione italiana alla missione, al di là della fornitura di manpower al Lander Project Team, ha riguardato sia l’orbiter che il lander. Nel primo hanno viaggiato tre strumenti italiani: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer, il cui PI è il Dott. Fabrizio Capaccioni dell’IAPS-INAF Roma); GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator, il cui PI è la Dott.ssa Alessandra Rotundi dell’Università "Parthenope" di Napoli); WAC di OSIRIS (Wide Angle Camera, del Prof. Cesare Barbieri dell’Università di Padova. PI Dr. Holger Sierks, MP Institute fur Sonnensystem). A bordo del lander, poi, erano italiani il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni (SD2), realizzato da Galileo Avionica (PI  Prof.ssa Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano) e il sottosistema dei pannelli solari (Politecnico di Milano).

Accordi Internazionali 

Per il lander Philae è stato costituito un Consorzio Internazionale di cui l’ASI fa parte; oltre alla realizzazione di SD2 e dei Solar Array (SA), l’ASI ha cogestito il progetto attraverso un Project Manager Deputy, ha partecipato allo Steering Committee e fornisce supporto per le attività sul lander a livello di sistema e di sottosistemi.

 

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