COPERNICUS, precedentemente conosciuto come GMES (Global Monitoring for Environment and Security), è un complesso programma di osservazione satellitare della Terra, lanciato nel 1998 dalla Commissione Europea e da un pool di agenzie spaziali. Si inserisce, in veste di contributo del “Vecchio Continente”, nel più vasto progetto GEOSS, che mira allo sviluppo di un Sistema dei sistemi per l’osservazione globale della Terra. Ma ha come principale obiettivo quello di garantire all'Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, supportando le necessità delle politiche pubbliche europee attraverso la fornitura di servizi precisi e affidabili sugli aspetti ambientali e di sicurezza.
Tra le applicazioni dichiarate “Prioritarie” all'interno del programma, ci sono la gestione dei disastri naturali e il monitoraggio degli oceani, della vegetazione e dell’atmosfera. Lo sviluppo del progetto, inoltre, prevede che COPERNICUS ricopra un ruolo importantissimo anche in altri ambiti: da quelli relativi ai cambiamenti climatici, alla protezione civile e allo sviluppo sostenibile. Senza tralasciare l’impatto nelle politiche comunitarie sociali e di sicurezza: il sistema garantirà infatti la possibilità di gestire dati precisi e aggiornati, ad esempio, sugli spostamenti di profughi, sulle necessità di supporto logistico alle missioni militari e su eventuali minacce di carattere terroristico.
COPERNICUS si basa su una serie di sei tipologie di satelliti, chiamati Sentinelle, specializzati in precise applicazioni; le coppie 1, 2 e 3 sono state già lanciate. I Sentinel-1 sono utilizzati per produrre dati radar interferometrici; i Sentinel-2, satelliti ottici, sono stati progettati per l’osservazione multi-spettrale; i Sentinel-3 sono stati ideati per effettuare osservazioni oceanografiche e terrestri; i Sentinel-4, di tipo geostazionario, saranno destinati a monitorare le componenti atmosferiche; i Sentinel-5, satelliti a bassa orbita, monitoreranno la composizione chimica dell’atmosfera; i Sentinel-6, infine, il cui lancio è previsto per il 2020, studieranno le superfici dei mari e degli oceani a fini climatologici.
In particolare il sistema Sentinel-3, posto in un’orbita eliosincrona quasi polare e peserà circa 1.200 chili, è destinato ad osservazioni di oceanografia e al monitoraggio della vegetazione ed è in grado di osservare la topografia dei mari, la temperatura superficiale delle acque e delle terre emerse fornendo un contributo determinante per le previsioni delle condizioni del mare, fondamentale per la navigazione sicura, ma anche del clima terrestre.
All’interno del Programma COPERNICUS, l’Agenzia Spaziale Europea ha la responsabilità del segmento spaziale del programma. Nel febbraio 2008 la Commissione Europea ha stanziato circa 624 milioni di euro per lo sviluppo del segmento spaziale di COPERNICUS, che si aggiungono agli oltre 700 milioni già stanziati dai paesi membri dell’ESA. Alla riunione ministeriale del novembre 2008, allo sviluppo di COPERNICUS sono stati destinati altri 831 milioni di euro, di cui 120 stanziati dall'Italia.
La realizzazione delle Sentinelle è stata assegnata alle principali aziende europee: l’azienda franco-italiana Thales Alenia Space ha realizzato Sentinel-1 e Sentinel-3, mentre alla tedesca Astrium è stato affidato Sentinel-2. Le tre coppie di satelliti sono state lanciate tra il 2014 e il 2018 e sono operative.